♥
Ero troppo per te.
Troppo orgogliosa. Troppo scorbutica. Troppo problematica. Troppo insicura. Troppo poco gentile. Troppo poco dolce. Troppo disordinata. Troppo bambina. Troppo matura. Troppo emotiva. Troppo sognatrice. Troppo poco romantica. Troppo caparbia. Troppo poco elastica. Troppo poco gli altri, e troppo me stessa. Troppo poco bella. Troppo poco magra.
Ero troppo per te.
Ma non ero mai abbastanza.
Sull'altro lato della luna.
Teneteveli stretti i vostri pezzi di ricordo.
Vi capiterà di averne bisogno in una notte senza luna.. quando tutto sembrerà inutile ed avrete la sensazione di essere davvero su questo pianeta, ma per fortuna in una posizione privilegiata per guardare le stelle.
Vi capiterà di averne bisogno in una notte senza luna.. quando tutto sembrerà inutile ed avrete la sensazione di essere davvero su questo pianeta, ma per fortuna in una posizione privilegiata per guardare le stelle.
martedì 20 novembre 2012
lunedì 19 novembre 2012
Start the car, and take me home.
Continuavo a ripeterle che ci sarei sempre stata, che per ogni problema l'avrei aiutata a rialzarsi, l'avrei risollevata da terra ed avrei fatto di tutto per lei..
ma penso che infondo scrivessi quelle cose non tanto per lei quanto per me, per convincere me stessa che non sarei rimasta sola, che qualcuno mi sarebbe stato accanto, pronto a prendermi in caso io non ce l'avessi fatta.
Ma poi dentro di me sapevo benissimo che non era così. Sapevo che fidarsi non valeva la pena, sapevo che in fondo le persone non capiranno mai quello che hai dentro, e alla fine smisi di provare a farmi capire che tanto - pensavo - era inutile.
ma penso che infondo scrivessi quelle cose non tanto per lei quanto per me, per convincere me stessa che non sarei rimasta sola, che qualcuno mi sarebbe stato accanto, pronto a prendermi in caso io non ce l'avessi fatta.
Ma poi dentro di me sapevo benissimo che non era così. Sapevo che fidarsi non valeva la pena, sapevo che in fondo le persone non capiranno mai quello che hai dentro, e alla fine smisi di provare a farmi capire che tanto - pensavo - era inutile.
domenica 4 novembre 2012
Ma perché ogni cosa, dentro di me, acquista dimensioni spropositate? Ho la capacità di dilatare ogni piccola sensazione, fino a diventare io stessa quella sensazione.
Premessa: se siete felici, non cambiate niente di voi.
Sono Sara, una teen-ager italiana che vive in un piccolo paesino la sua adolescenza.
Sono sempre stata felice, o meglio, lo sono sempre stata da piccola.
Fino agli undici o dodici anni penso di essere sempre stata (bene o male) veramente felice.
Non mi mancava nulla, ero una bimba estroversa e contenta, piena di energia e pronta a regalare un sorriso a chiunque ne avesse bisogno.
Ora, qualche anno dopo e parecchi chili di meno sono io ad aver bisogno di qualcuno che mi ceda un sorriso.
Per la maggior parte della mia vita sono stata una bambina in sovrappeso ma felice. Pensate che all'età di dieci anni pesavo 65 chili ed ero solamente un metro e cinquantacinque (praticamente si faceva prima a saltarmi che a girarmi in torno) però, paradossalmente in quel periodo ero molto felice, non mi disgustavo ne fisicamente, ne caratterialmente, ero fiera di me, non avevo paura di niente, non avevo pensieri, e soprattutto avevo una voglia pazza di vivere, di lottare, di conoscere gente nuova, di provare emozioni nuove.
Poi un giorno, con la stessa velocità e fragilità di una foglia che si stacca dal proprio ramo, io guardandomi allo specchio, iniziai a voler cambiare me stessa in un'altra persona : magari più magra, magari più alta, più bella, diversa.
Sono stata a dieta per un anno, ho perso dieci chili, e con lo sviluppo sono cresciuta.
Adesso peso 57 chili per un metro e settantacinque, ma qualcosa è cambiato.
Quella bimba spensierata che tutti ammiravano e a cui tutti volevano bene è in qualche modo cresciuta, è diventata grande ed è dovuta entrare a contatto con la vita, per quando dura essa possa essere.
Ora sorrido meno, penso di più, e rifletto, rifletto molto.
Sono costretta a tenere dei segreti, a ingoiare rospi, e a tirarmi in qualche modo avanti.
Ora quando c'è un problema non arriva mamma a soccorrermi, anzi adesso mi accorgo che mamma ha quasi più problemi di me.
Io non so bene che che cosa mi capiti in realtà, cioè io sono felice.. ma poi un attimo dopo la felicità non c'è più, io ho voglia di piangere e quella di prima nemmeno mi sembra felicità.
A volte sono totalmente apatica, proprio zero emozioni.
Altre volte ogni cosa dentro di me acquista dimensioni spropositate e ho la capacità di dilatare ogni piccola sensazione, fino a diventare io stessa quella sensazione. E questa non è una cosa che aiuta, le emozioni trasformano le persone forti in persone deboli e vulnerabili..
Finisco più o meno come ho iniziato: siate felici, e se ci riuscite, se riuscite a trovare la felicità non lasciatevela scappare, perchè al giorno d'oggi essa è cosa abbastanza rara: se vi capita usufruitene nel giusto modo, e condividetela con coloro che non ce l'hanno e se vi va, mandatene un po' anche a me!
Sono Sara, una teen-ager italiana che vive in un piccolo paesino la sua adolescenza.
Sono sempre stata felice, o meglio, lo sono sempre stata da piccola.
Fino agli undici o dodici anni penso di essere sempre stata (bene o male) veramente felice.
Non mi mancava nulla, ero una bimba estroversa e contenta, piena di energia e pronta a regalare un sorriso a chiunque ne avesse bisogno.
Ora, qualche anno dopo e parecchi chili di meno sono io ad aver bisogno di qualcuno che mi ceda un sorriso.
Per la maggior parte della mia vita sono stata una bambina in sovrappeso ma felice. Pensate che all'età di dieci anni pesavo 65 chili ed ero solamente un metro e cinquantacinque (praticamente si faceva prima a saltarmi che a girarmi in torno) però, paradossalmente in quel periodo ero molto felice, non mi disgustavo ne fisicamente, ne caratterialmente, ero fiera di me, non avevo paura di niente, non avevo pensieri, e soprattutto avevo una voglia pazza di vivere, di lottare, di conoscere gente nuova, di provare emozioni nuove.
Poi un giorno, con la stessa velocità e fragilità di una foglia che si stacca dal proprio ramo, io guardandomi allo specchio, iniziai a voler cambiare me stessa in un'altra persona : magari più magra, magari più alta, più bella, diversa.
Sono stata a dieta per un anno, ho perso dieci chili, e con lo sviluppo sono cresciuta.
Adesso peso 57 chili per un metro e settantacinque, ma qualcosa è cambiato.
Quella bimba spensierata che tutti ammiravano e a cui tutti volevano bene è in qualche modo cresciuta, è diventata grande ed è dovuta entrare a contatto con la vita, per quando dura essa possa essere.
Ora sorrido meno, penso di più, e rifletto, rifletto molto.
Sono costretta a tenere dei segreti, a ingoiare rospi, e a tirarmi in qualche modo avanti.
Ora quando c'è un problema non arriva mamma a soccorrermi, anzi adesso mi accorgo che mamma ha quasi più problemi di me.
Io non so bene che che cosa mi capiti in realtà, cioè io sono felice.. ma poi un attimo dopo la felicità non c'è più, io ho voglia di piangere e quella di prima nemmeno mi sembra felicità.
A volte sono totalmente apatica, proprio zero emozioni.
Altre volte ogni cosa dentro di me acquista dimensioni spropositate e ho la capacità di dilatare ogni piccola sensazione, fino a diventare io stessa quella sensazione. E questa non è una cosa che aiuta, le emozioni trasformano le persone forti in persone deboli e vulnerabili..
Finisco più o meno come ho iniziato: siate felici, e se ci riuscite, se riuscite a trovare la felicità non lasciatevela scappare, perchè al giorno d'oggi essa è cosa abbastanza rara: se vi capita usufruitene nel giusto modo, e condividetela con coloro che non ce l'hanno e se vi va, mandatene un po' anche a me!
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